20030423
strano scoprirlo
che sono fatta di niente, di niente e di tutto
strano scoprire questa specie di
consapevolezza?.. o vera novità
sentire in fondo allo stomaco la vertigine che
provoca,
e sorridere nel buio per la minuscola serenità che
contribuirà al raggiungimento del mio piccolo
nirvana
è vedere che non sono niente, se non
la condivisione di un sentimento
(rabbia, amore, frustrazione, fastidio,...)
come la voglia di tornare a casa, per tornare a casa
come la tenerezza di una margherita che perde i petali
perchè è stata troppo al sole,
come il ricordo di un fiore bianco che appena sfiorato
si chiude a riccio,
come le lacrime di un'amica che non trovano mare,
come la paura di perdersi nei propri desideri,
come il terrore di sentirsi fatti di fame, sete e disperazione,
come la realtà di un corpo di carne che chiede, che vive e che comanda,
come il desiderio di sprecare un tempo che non esiste e che non si può sprecare,
né risparmiare né misurare
è il sentirsi fatta di mille segni, di mille parole, di mille rughe,
di mille cieli, di mille odori che non sono i miei
che non mi appartengono,
è vedermi piccola, nel mezzo, alla fine e al principio di tutto
è sentirmi grande,
un'anfora da cui tirare fuori forza, calore,
da cui tirare fuori qualsiasi tipo di persona
è addentare la notte, stringerla, tirarla, deformarla, allungarla, sfrangiarla, impastarla con le prime luci dell'alba
per non lasciarla andare
per non lasciarmi scorrere, per non perdere ciò che è
in potenza
per non perdere ciò che si è
in potenza
(una coperta, trascinata dalla regina Maab che ride a squarciagola e che va avanti e indietro)
scritto da Anonimo
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